I medici che frequentano i corsi di formazione in Medicina Generale subiscono una disparità di trattamento rispetto ai colleghi delle altre scuole di Specializzazione medica, poiché la borsa di studio ricevuta ammonta circa a 800 euro mensili (11.603 euro annui ex D.M. Salute 7 marzo 2006) pari a meno della metà del trattamento economico ricevuto nell’ambito delle altre specializzazioni; a ciò si sommano ulteriori sostanziali disparità dal punto di vista fiscale e assicurativo.
Tale differenza di trattamento, ingiustificata stante la sostanziale equiparabilità dei corsi, lede non solo la dignità degli aspiranti medici di famiglia ed il loro diritto ad una formazione serena e dignitosa, ma anche i principi costituzionali e comunitari di eguaglianza e adeguata remunerazione.
Per tali ragioni, abbiamo ritenuto di avviare un’azione legale collettiva per tutelare i “Medici di Famiglia”, ingiustamente colpiti da scelte legislative e ministeriali discutibili e non conformi alla disciplina costituzionale e comunitaria.
Il ristoro economico riguarda la differenza di somme ricevute, la tassazione IRPEF non dovuta nonché i contributi e i costi sostenuti per l’assicurazione.
Sto raccogliendo le adesioni per il ricorso collettivo, per chiedere al Tribunale Ordinario di Roma il dovuto ristoro economico, precisando sin d’ora l’eventualità che siano investiti la Corte di Giustizia dell’Unione Europea e la Corte Costituzionale.
Possono presentare la propria adesione tutti i medici che hanno frequentato i corsi di formazione in Medicina Generale negli ultimi 10 anni.
La quota di compenso in acconto prevista per le attività professionali ammonta a complessivi 350 euro (spese ed oneri fiscali inclusi), oltre 100 euro per i costi fissi relativi all’avvio della procedura. L’importo comprende l’attività relativa all’eventuale ulteriore rimessione alla Corte di Giustizia o alla Corte Costituzionale e riguarda il giudizio di primo grado. L’azione sarà avviata al raggiungimento di un numero minimo di medici pari a 20, con la possibilità di una riduzione delle quote individuali all’aumentare del numero di ricorrenti. I compensi a saldo, in caso di vittoria, verranno richiesti in base alle tabelle ministeriali vigenti. In caso di esito negativo non verrà richiesto alcun compenso a saldo.
Le adesioni dovranno pervenire entro e non oltre il 30 settembre 2020.
Come si aderisce all’azione
- STEP 1 – Compilare il form di adesione presente in calce alla presente pagina web.
- STEP 2 – Riceverete una mail con le istruzioni successive.